L'Informatrice dei Krinar by Charmaine Pauls

autore:Charmaine Pauls [Pauls, Charmaine]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Grey Eagle Publications

Tempo e ancora tempo. Era tutto ciò che aveva Liv. Era abituata ad essere occupata ogni singolo minuto del giorno, e non avere nulla da fare la stava logorando. Dopo l’estensione del deserto sudafricano e la giungla della Costa Rica, essere chiusa in una stanza color avorio, con mobili e accessori color avorio non era d’aiuto. Camminava avanti e indietro, leggeva, poi camminava di nuovo. Guardava i notiziari alla TV, poi camminava ancora un po’. Aveva tanto tempo a disposizione per pensare.

Non sarebbe servito a nulla opporsi a Zavir. Aveva già dimostrato il suo punto di vista. Fin troppo bene. Pensare al fatto che bastava un suo tocco per farla ardere dal desiderio le infiammò le guance. Insultarlo aveva comportato delle umilianti sculacciate. Nemmeno litigare con lui si era rivelato utile. La sua punizione era stata più efficace di una sculacciata o di una soddisfatta seduzione. L’aveva ridotta a nient’altro che un oggetto, e la cosa l’aveva ferita. Aveva messo bene in chiaro come la pensava a riguardo. La scelta spettava a lei. Poteva godersi il sesso con lui, permettendogli di farlo in modo incredibile oppure ferirsi, facendo in modo che la trattasse freddamente. Indipendentemente da ciò che avrebbe scelto, il sesso ci sarebbe stato comunque. Aveva dimostrato anche quello. Quindi, perché combattere una battaglia persa?

Fuggire da Lenkarda era impossibile. Sapeva meglio di chiunque altro che quel posto era una fortezza. La Resistenza non aveva forse cercato un modo per espugnarla per mesi? E poi, anche se fosse riuscita a scappare, non sarebbe andata lontano. Non con il localizzatore. Per il momento, non aveva altra scelta che accettare di restare prigioniera di Zavir, ma voleva fidanzarsi con lui? Voleva essere la sua charl? Quando l’avrebbe annunciato al mondo, durante la festa di fidanzamento, sarebbe stata irrevocabilmente legata a lui per la vita. A quel punto, Zavir non avrebbe più potuto voltarle le spalle, mentre finché non erano in molti a saperlo avrebbe ancora potuto cambiare idea. Magari si sarebbe stancato di lei. Poteva convincerlo a rinunciare all’annuncio? Vista la situazione, chiedere altro tempo le sembrava più che ragionevole.

Stava ancora analizzando le sue opzioni, o la totale mancanza di esse, quando Zavir tornò. Se nutriva del risentimento nei suoi confronti per la scenata di prima, non lo diede a vedere. Il suo sguardo si posò su di lei. Per un lungo momento, si limitò a fissarla. Lei si alzò in piedi e gli andò incontro, fermandosi abbastanza vicina, da dover inclinare la testa per guardarlo in faccia. Gli occhi dell’alieno fiammeggiarono per la sorpresa. Evidentemente, non si aspettava una reazione del genere. Magari avrebbero potuto cenare, come aveva suggerito. Avrebbe cercato di comportarsi in modo civile e gli avrebbe chiesto più tempo.

“Quando sarà il tuo prossimo pasto?” chiese.

L’alieno le sfiorò la guancia con le nocche e il suo sguardo si addolcì. “Tra un bel po’.”

“Oh!”

“Noi Krinar non abbiamo bisogno di rifocillarci spesso quanto voi.”

Si morse il labbro. “Lo so.” Ok. La cena poteva aspettare.

“Hai fame?”

“Non subito.”

Dal modo in cui gli si scurirono gli occhi mentre la scrutava, capì cosa voleva.

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